raia pConversazione con Ciro Raia su Nino Pino

Enzo Esposito è un infaticabile ed entusiasta sostenitore dell'idea socialista. Si appassiona ai problemi e si innamora delle persone che ne tentano le soluzioni. È stato segretario regionale della Fiom, quindi, della Camera del Lavoro di Napoli.
Ha anche un passato di collaboratore a giornali, oltre che collaborazioni a ricerche storiche ed economiche. Oggi lavora all'Ires ed e tra i fondatori dell’Istituto di studi socialisti Gaetano Arfé. Non è un caso che i suoi miti politici, i suoi punti di riferimento, siano stati – oltre allo stesso Arfé – Vittorio Foa e Nino Pino.

forum n cLa Campania dagli anni settanta ad oggi ha visto il susseguirsi di profonde trasformazioni nei suoi assetti industriali. Aziende significative hanno subito pesanti processi di ridimensionamento, interi settori industriali sono scomparsi, di converso molte piccole e medie imprese hanno sviluppato processi dinamici di crescita. Dall’intreccio di questi processi, emerge un quadro variegato, con luci ed ombre. Su questi temi Novus Campus ha promosso un forum con Gianfranco Alois, assessore alle politiche industriali della Regione Campania; Giovanni Lettieri, presidente dell’Unione degli Industriali di Avellino; Ugo Marani, docente di economia, presidente dell’Ires Campania; Lino Grosso, responsabile relazioni esterne della Marotta Advanced Technology e Luigi Giamunto, Imprenditore tessile, amministratore unico di Parco Moda.

Foa io tQuesta intervista è stata realizzata in una giornata di sole, a dicembre a Formia, nella casa di Vittorio Foa, in coda a una bella conversazione di Vittorio con Luigi Locoratolo, Antonio Alosco e Carlo Bensi, che era suo ospite, sugli anni del dopoguerra, il socialismo e i suoi protagonisti che sarà riportata nel libro di Luigi Locoratolo in via di pubblicazione per Lacaita Editore, Nel corso della conversazione, Vittorio ci ha detto che ormai, per problemi di salute, non scrive e non legge più, in compenso mantiene una invidiabile lucidità e memoria.

sin 80 pIntervista a Giuseppe Zollo, ri­cercatore presso il Politecnico di Napoli, a cura di Vincenzo Esposito segretario della Fiom Campania

Esposito: Quando si parla di Napoli, in genere si ricercano i luoghi comuni e i confronti ecla­tanti: Mexico City, Calcutta, New York. Dall’osservatorio pri­vilegiato di studioso dei proces­si di innovazione, qual è la tua lettura della realtà napoletana? 

Zollo: La mia impressione, al­lorché si parla di problemi rela­tivi alle potenzialità innovative della realtà napoletana, è che spesso si fa riferimento a una situazione statica. Il rapporto sviluppo/sottosviluppo, o meglio avanzamento/arretramento, vie­ne visto come semplice raggiun­gimento di un dato livello tec­nologico, occupazionale, indu­striale.